L'ignoranza (la mia) in cucina: Arrotolato di vitello ai funghi (in pentola a pressione)

Ore 22.00, squilla il telefono:
Io: "tecnicamente un "arrosto" cotto in pentola a pressione può chiamarsi arrosto?"
Mia mamma: "dipende, non so...sa di arrosto?"
Io: "adesso non sa più di niente, è finito! Ma in che senso scusa?"
Lei: "nel senso sa di rosolato o di bollito?"
Io: "No, no sapeva di rosolato, l'ho rosolato, sfumato con il vino, aggiunto un goccio di acqua e chiuso la pentola!"
Lei: "Beh allora si, probabilmente può chiamarsi arrosto!"

Questa telefonata, realmente accaduta tra me e mia mamma dimostra tutta la mia ignoranza in cucina: se non so neanche quando un pezzo di carne può definirsi arrosto, cosa voglio pretendere? La risposta è: nulla. Purtroppo ho, come tutti, la brutta abitudine di voler mangiare, preferibilmente due volte al giorno e preferibilmente cose diverse ogni volta; per fortuna stare in cucina a pasticciare mi piace, mi rilassa, mi diverte anche se non conosco il termine corretto per un pezzo di carne cotto in pentola a pressione.

La carne è sempre stato il mio grosso problema in cucina; è inutile, non c'è feeling tra me e i secondi. Ma ahimè a volte mi capita di avere ospiti a cena e il problema del secondo si propone sempre, anche perchè sono piuttosto esigente: qualsiasi preparazione deve poter essere fatta in anticipo (quindi sono escluse tutte le versioni di scaloppine, cotolette, saltimbocca, involtini ecc), possibilmente simpatica, sicuramente gustosa. In estate me la cavo preparando grandi teglie di verdure gratinate o ripiene, ma in inverno (e per fortuna che non esistono più le mezze stagioni!) il mio pezzo forte è il brasato, ma non posso fare brasato tutte le volte, anche perchè in linea di massima gli ospiti sono sempre quelli!!

Evidentemente questa mia carenza l'ha riscontrata anche mio marito, perchè l'altro giorno è tornato a casa dal lavoro con un "pizzino" con dosi/ricetta di un arrotolato che gli ha dato una collega!!! Lo leggo, interpreto la stenografia culinaria di chi passa ricette collaudate e mi dico: "si ce la posso fare!" Leggo meglio e scopro che si cuoce con la pentola a pressione: ancora meglio!, se si ha poco tempo è l'ideale, non si sporca nulla e non bisogna girare ogni 10 minuti!!

Eccolo quindi, questa volta fatto (quasi) in maniera letterale, ma da poter variare e modificare per averne tante versioni diverse!!! Grazie Flo :-)

ARROTOLATO DI VITELLO AI FUNGHI della Flo

INGREDIENTI (ne sono venute 15 fettine di circa 1 cm)

350 gr di fesa di vitello in una fetta unica già battuta

150 gr di prosciutto cotto

150 gr di taleggio

100 gr di speck

150 gr (netti) di cipolline bianche o cipollotti

200 gr (netti) di funghi coltivati (nel mio caso orecchiette)

1 spicchio di aglio

1 bicchiere di vino bianco

1/2 bicchiere d'acqua

olio, sale, pepe

Ho steso la fetta di vitello sul tagliere (nel mio caso l'ho anche dovuta ricavare da un bel pezzo di fesa), l'ho farcita con il prosciutto cotto, quindi con il taleggio e l'ho arrotolata sul lato lungo. Ho disposto le fettine di speck su tagliere sovrapponendole leggermente e con queste ho rivestito l'arrotolato, legandolo poi con lo spago da cucina per evitarne un'eventuale apertura.

In pentola a pressione ho rosolato l'aglio in un paio di cucchiai di olio, ho aggiunto la carne e l'ho rosolata da tutti i lati. Ho quindi aggiunto i cipollotti, ho sfumato con il vino bianco e insaporito con una grattata di pepe (nero). Ho chiuso la pentola e fatto cuocere per 15 minuti dall'inizio del fischio.

Trascorso questo tempo, ho aggiunto i funghi e regolato di sale (poco perchè tra speck e formaggio era già abbastanza sapido!) e ho continuato la cottura per altri 15 minuti dal fischio.

Ho quindi tolto l'arrotolato dal fondo di cottura, ho aspettato che si intiepidisse e nel frattempo ho ridotto a crema le verdure. Ho quindi affettato la carne e l'ho servita tiepida con la salsa calda con un purè di patate come contorno.